FERRIERE CORNELIANI
Le “Ferriere di Premadio” furono costruite nel 1852 dalla ditta Corneliani e fu il primo stabilimento nell’area ad abbandonare le antiche tecniche di lavorazione. L’impanto era costituito dall’altoforno e da altri 6 caseggiati ai quali, nel 1895 si aggiunse anche una piccola centrale elettrica che forniva energia ai Bagni “Vecchi” e “Nuovi“.
Lo stabilimento era in funzione per 8 mesi all’anno e dava lavoro a 400-500 persone, la maggior parte impiegata al taglio degli alberi, trasporto e confezionamento del carbone. In minor numero erano gli addetti all’estrazione e al trasporto del minerale, che avveniva nelle gallerie (in gerle e galeote), in superficie (con benole e slitte) e negli ultimi anni con due funicolari.
I forni funzionavano a legna e l’altoforno a legna e carbone. Negli anni più floridi (dal 1856 al 1859) l’impianto era in grado di produrre fino a 6-7 tonnellate di materiale, risultato della lavorazione di oltre 15 tonnellate di minerale al giorno. Il ferro prodotto era diretto principalmente nella zona di Milano e, in minor parte, nel Tirolo.
Nel 1875 lo stabilimento cessò di funzionare visto l’opposizione dei comuni della zona che volevano preservare l’area dal massiccio disboscamento, oltre all’aumento del prezzo del trasporto, che lo rendeva poco concorrenziale.
Ad oggi è un esempio di archeologia industriale e l’unico forno ottocentesco che non ha subito alcuna riconversione.